"La vita è un viaggio e viaggiare è vivere due volte"
Omar Khayyam

domenica 4 marzo 2012

La disfatta romana - 3 motivi (discutibili) per cui i giovani si mettono in viaggio

Cari amici, amiche, conoscenti, parenti..cari bambini                                                                    



                                                         
Sono tornata
e sono anche ripartita
e avevate torto
tutti, maledettamente torto.

Girando per areoporti ho potuto sviluppare un sano odio viscerale per gli italiani all'estero;
solo per gli italiani, perchè li capisco.
Non che non riesca a capire altre lingue, tsk, ma certe volte bisogna ignorare il significante e guardare dritto oltre la spessa coltre di merda nascosta dietro i discorsi delle comitive organizzate di ritorno.

Vantaggi che solo i madrelingua hanno.

E così mi ascolto tutti gli esibizionismi degli eccitati viandanti tornati da ercolane fatiche.

Dalla ragazza in pashmina che legge rapita e a gran voce sterili concetti metafisici e religiosi sui luoghi appena visitati
(a cogliona stai a tornà a roma, te le dovevi legge prima)

passando per i toscani che i più simpatici so loro (e per favore lasciamoglielo credere)

all'intellettuale di sinistra che fa una magra critica alla pulizia delle strade di Roma mentre a Istanbul "ti rendi conto ci stanno sempre gli omini co le scopette"
(come se la turchia dovesse perforza essere sporca)

buttat'v entr' a u ciess.
perchè mi fate sentire sola anche quando sono a casa.

Vignette Uomini - Il viaggio
"Vado dove va lei!"


E allora voglio fare delle considerazioni.

LE MOTIVAZIONI DEL VIAGGIO

Il perchè uno parte non lo sa mai, si scopre quando si torna a casa.

Motivazione Zero: parlare del niente, indossare pashmine, rimorchio di brasiliane in tanga

Si arriva che si crede di essere partiti perchè "almeno si è visto un posto". E così al ritorno ci si accontenta delle foto e dei racconti falsamente esilaranti.
Quando va particolarmente male c'è anche qualcuno che mostra dei video su quella caduta lì, quello scherzone là.

Cheppalle.

Scorci di mondo divelti da ebeti.

(by Yue Minjun)


Il perchè uno parte non si sa mai, ed è per questo che io di foto non ne faccio e di video, perl'amordiddio, ancor meno. Perchè al ritorno devo capire.
Quando torno sto un giorno a casa.
Di sasso.
E mi riprendo.
Perchè devo riprendermi, e stavolta più che mai.

(Quand'è che si è viaggiatori e quando turisti?
Io una risposta me la sono data, per quanto scarna.
E sta sempre in quelle poche parole
La meta è nel percorso.
Il turista fa un percorso di strade, di monumenti, di cose da vedere che prova a fotografare quasi a rubarle.
Il viaggiatore fa un percorso emotivo, quella potrebbe essere casa ma non lo è, assaggiando la vita partecipa a un gioco di mimi che svanirà girato l'angolo.
Ma qualcosa cambia per tutti, ogni volta, sempre, sia se in tasca hai una foto dove sorreggi la torre di Pisa sia se sei stato semplicemente un te diverso reinventato e tornato.)

"La vita è un viaggio e viaggiare è vivere due volte" 
Omar Khayyam




Dal mio mirabolante viaggio nei Balcani ero tornata molto più confusa di come ero partita.
Ho passato due giorni a dormire e quando mi sono svegliata, senza sapere se fosse giorno o notte, avevo capito che del mondo ho fame come quando ti manca l'aria;
che avevo visto terre, usanze e avventori avvicendarsi al galoppo, come quando premevo il tasto forward delle videocassette, che c'ho rotto La Sirenetta per fare così;
che ero partita perchè non mi sarebbe più ricapitato

ma che ne avevo abbastanza.



Primo motivo: l'avventura che non ti ricapita            


PERICOLOSINO

rischi di trovarti a fare il giocoliere in spagna con due dread al posto dei capelli
continuando a sognare l'ingegneria areospaziale
perchè l'avventura provocatrice seduce puttana
i timidi desideri dei sogni si fanno da parte esilmente sotto cieli di confusione, per diventare insostenibili massi di rimpianti una volta che sono scivolati via per sempre.



Dal mio ritorno dagli ospedali africani ero tornata estasiata e piena di vestiti da donna di colore e, soprattutto, con la voglia di ricominciare.
Non avevo dormito nè riflettuto troppo, avevo sparso qualche lacrima per un amore da poco e mi ero vestita da negra al seguente carnevale.
E ho ricominciato a fare gli esami.

Secondo motivo: non so cosa fare della mia vita, quindi parto



PERICOLOSO

Ritengo che abbandonarsi a lascivi gemiti illusori emessi da città incantate sia controproducente.
La Berlino degli artisti postmoderni
La Londra per imparare l'Inglese
L'India per fare joga e imparare la meditazione
non farai l'artista se non lo sei già, non farai l'inglese, non farai il santone.

Il cambiare vita si può ma bisogna avere ben in mente chi si è, e da cosa si parte.
E non si discute.
Lasciare spazio all'improvvisazione è sensato solo se si parte da solide basi.
Catone diceva "Abbi ben chiara la cosa da dire, le parole verranno"
Trasponetela in questo contesto.

Dalla Turchia non sono ancora tornata, ma ho ben chiaro il motivo che mi spinse a partire.
Non ve lo posso dire, ma posso sintetizzarlo così

Terzo motivo: la fuga a rotta di collo



E cari amici, non so come andrà a finire, ma vi assicuro che questo è PERICOLOSISSIMO.
Va bene se vi andate a fare un weekend a una SPA ma non vi suggerisco di adottarlo per un trasferimento.
Credo che nel mio caso un senso l'abbia avuto ma, dopo i primi mesi passati ad entusiasmarmi, ho dovuto rivedere tutti i progetti e le priorità, e ora non è più una fuga ma una presa di responsabilità e un confronto reale.



E a volte uno torna a casa, nella vecchia Italia, che se però vivi fuori è quasi come un altro viaggio.
Sono tornata a Roma, la settimana scorsa, all'improvviso, di soppiatto, senza pensarci, con un biglietto fatto tre giorni prima.
Appena atterrata ho dimenticato tutte le motivazioni, le pippe sugli italiani all'estero e le mete dei percorsi.
Io una meta ce l'avevo
E me la sono data in faccia.

Quarto motivo: Aspettare che qualcosa sia lì per voi, sapere esattamente cosa si vuole, ricercare la meta con indiscussa solerzia

SUICIDIO.

A volte capita che uno parte solo perchè ha voglia di qualcosa che è lì
ma quella cosa non è più lì
o forse non c'è mai stata
la stanno restaurando o è finito lo sconto per gli studenti o tutt'e due.

E. Rubinstein


Per la prima volta sapevo perchè partivo e una volta tornata  c'ho messo un giorno tra letture, sonni e cibo spazzatura per capire che adesso c'è solo un rimorso.

A Settembre andrò a Parigi, prima di compiere i miei 26 anni. A Parigi si entra dappertutto gratis se si  ha un'età uguale o inferiore ai 25 anni. Vado per chiudermi nel Louvre.
Prima di quel giorno, io ve lo giuro, non partirò mai più con un movente prefissato.

Perchè tanto te lo dai in faccia.

"La vita è quello che ti capita mentre stai facendo altri progetti"
Ricordatevelo amici cari.



Grazie a tutti.

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